...il pessimismo è un pleonasmo...anticipazione di quello che accadrà...
...del crollo degli dèi una cosa si può dire con certezza...non è un crollo da poco... si frantumano fracassandosi o affondano giù in una melma verdastra...è una noia doverli ricostruire...non tornano più a brillare...
arte...soltanto essa può spiegare quei pensieri nauseati per l'orrore o l'assurdità dell'esistenza in rappresentazioni con cui si possa vivere...il sublime come addomesticamento artistico dell'orrore e il comico come sfogo artistico del disgusto per l'assurdo...
Chi mi dice ti amo chi mi dice ti amo ma togli il cane escluso il cane tutti gli altri son cattivi pressoché poco disponibili miscredenti e ortodossi di aforismi perduti nel nulla
chi mi dice ti amo chi mi dice ti amo se togli il cane escluso il cane non rimane che gente assurda con le loro facili soluzioni nei loro occhi c'è un cannone e un elisir di riflessione
e tu non torni qui da me eh eh perché non torni più da me ... Chi mi dice ti amo chi mi dice ti amo ma togli il cane escluso il cane paranoia e dispersione inerzia grigia e films d'azione allestite anche le unioni dalle ditte di canzoni
e tu non torni più da me eh eh perché non torni più da me
e tu non torni qui da me eh eh perché non torni più da me ...
...uno stimolo nervoso trasferito in un'immagine...prima metafora...l'immagine poi plasmata in un suono...seconda metafora...ogni volta un cambiamento completo...cambiamento...passaggio...sovvertimento...è la musica...la sonorità...il grido...il cuore del coro da cui nasce la tragedia...
...il coro...il luogo della disposizione musicale...la spazialità dell'incanto sonoro...
E' vero, siamo tutti greci...veniamo tutti di lì...ma poi di fronte a certi linguaggi ci prendono i brividi...le tragedie sono un mistero di cui abbiamo completamente perso la memoria...memoria di come le usassero...memoria di come si divertissero a sentirsene coinvolti e poi ancora...all'interno...il coro...un lavoro da crittografi per decifrare déi strani dei quali si è persa la memoria...chi fossero...cosa facessero...poi un coro è un coro perchè si canta...strano...noi abbiamo soltanto le parole non conserviamo memoria della musica...una limitazione ma anche una libertà che traguarda gli spazi...il dentro...il fuori...i caratteri...
Eschilo...Sette contro Tebe
...due fratelli...Eteocle e Polinice...nemici...sono ancora ragazzi, principi...lottano per il possesso di Tebe dopo la morte di Edipo...Eteocle tiene la città...Polinice la assedia con un esercito enorme pericoloso...l'assedio dura ormai da diverse settimane...dentro la città i tebani che cercano di difendersi...l'emotività è lasciata all'espressività e all'impeto di un gruppo di fanciulle...non vecchi...non donne...un coro di fanciulle che non avendo compiti in questa contingenza può quantomeno osservare...
CORO Ululo orrore abisso d'angoscia: dilaga l'armata. Straripa dal campo marea vasta fulminea di gente al galoppo. La vedo! È spia quel volo di polvere in cielo: non ha voce ma parla sicuro non mente. La mia terra è preda di zoccoli cupi. S'insinua il rombo s'impenna rugge: un'acqua a schiantare la rupe diresti trionfante. Dèi oh dee sperdete quest'alba di male. Urlio varca la cinta. Barbaglio di scudi. Il nemico si muove schierato ritma il passo su Tebe. Chi farà scudo? Chi potrà arginare un dio una dea? Che altro mi resta se non adorare prostrata i Potenti? O Maestà benedette culmina l'ora d'abbracciare le sante effigi. Pianto su pianto: vano l'indugio. Vi giunge o non vi giunge battito di scudi? Se non oggi quando intrecceremo suppliche fatte di veli e ghirlande? Ho negli occhi il tumulto: non è cozzo di lancia solitaria! Che decidi? Rinneghi vecchio dio del paese o Ares la tua Tebe? O potente Elmo d'Oro volgi gli occhi alla terra che un tempo legasti al tuo affetto.
...il dentro...il fuori...la contrapposizione...il campo esterno è enorme mentre il gruppo dapprima spavaldo all'interno si fa sempre più stretto...
Celesti patroni di Tebe apparite guardate quest'ala di donne che fa voti per non essere schiava. Rigurgita accerchia la cinta marea di eroi. Spumeggiare di creste ai soffi rabbiosi di Morte. O cosmica Potenza Zeus padre sbarra senza spiragli l'assalto predone. E gli Argivi attanagliano la fortezza di Cadmo: orrore lame nemiche! In bocca ai cavalli le briglie battono ritmo omicida. Sette eroi - gemme in mezzo all'armata - corazze irte di picche ai sette varchi si schierano: ciascuno al suo posto fatale.
Figlia di Zeus Potenza che nel sangue hai la lotta fa' barriera al paese o Atena! E tu o Santo che cavalchi e reggi l'abisso con l'arma che arpiona Posidone sciogli sciogli noi dall'angoscia! E tu Ares veglia sul borgo che ha Cadmo nel nome: fa' capire ch'è tuo che l'ami! Tu Cipride radice materna del sangue storna ogni male: da te noi siamo sorti e a te ricorriamo col canto in cui vibra il tuo nome divino. E tu dio del Lupo fatti sterminatore del lupo armato nemico... E tu figliuola di Leto arma il tuo arco.
Fragore di ruote accerchia la rocca lo sento! O Maestosa Era ululavano i perni per lo sforzo degli assi: Artemide mia l'aria pulsa folle squarciata di dardi. Che accadrà della patria? Che ne sarà? Fin dove dio sospinge il limite estremo?
Sassaiola bersaglia gli spalti lassù: o Apollo mio! Rombo di piastre metalliche ai varchi. Esaudisci tu che al cenno di Zeus risolvi con fine solenne la guerra sul campo. E tu santa benedetta Onca fuori le mura salva il tuo sacrario dalle sette porte!
Dèi dèe cosmiche Forze Potenze estreme scolte ai baluardi della patria non tradite il paese segnato dal ferro all'armata che parla straniero. Esaudite - come è santo e giusto - queste donne in preghiera con le palme protese. Oh mie Potenze divine curvatevi su Tebe salvatrici splendete di luce d'amore. Prendetevi a cuore il popolo devoto e se il cuore vi spinge lo porrete in salvo. Fate mente vi prego ai riti solenni in cui si consuma l'amore di Tebe.
...aspettativa comune di morte...sempre più stringente...sempre più imminente...i cardini delle porte di Tebe stanno cedendo all'impeto ed Eschilo mette in atto l'astuzia più sottile...l'astuzia ultima...o Zeus potenza divina difendimi dalle forze contrarie...strani tipi questi greci antichi...partono per descriverti una battaglia e tu stai lì e pensi di esservi nel mezzo e poi invece finisce che ti raccontano come abbiamo imparato a pregare...