mercoledì 7 novembre 2007

Esseri strani




Immaginate un uomo che per 35 anni fa un mestiere un pò strano, lavora al macero e gli arriva ogni tipo di carta da tutte le parti...lui la riceve, ha una pressa meccanica, bottone rosso, bottone verde e crea questi cubi di carta pressata, delle balle di carta che poi manda al macero...35 anni questo lavoro...c'è da impazzire...ma quest'uomo semplice e geniale, decide di farne un rito, un'avventura sua personale...infatti insieme alla carta gli arrivano anche dei libri che lui incuriosito apre e legge e ne rimane incantato...e allora matura il suo sogno, il suo piano geniale, pensa che piglierà ciascuno di questi libri e lo metterà all'interno del cubo, metterà un'anima e un cuore a queste balle di carta...

questa storia raccontata da uno scrittore cecoslovacco Bohumil Hrabal nel suo libro "Una solitudine troppo rumorosa" racconta la furbizia, l'abilità e l'ostinazione, con cui i libri scappano da chi li vuole eliminare...il grande duello...

però....

"Gli ebrei sono piuttosto maldotati per le arti, biologicamente, dal fondo stesso della loro natura; cercano di fare dell'arte in Europa, quantomeno ci riescono male e di sponda, devono supplire, barare, saccheggiare di continuo, succhiare i vicini per sostenersi. Gli ebrei mancano disastrosamente di mozione diretta spontanea, come tutti gli afroasiatici, il loro sistema nervoso atavicamente è di zinco e tale rimane, grossolano, volgare e molto ordinario per dirla tutta; precoci e rozzi, sono condannati nel caso se la passino sotto i nostri climi a prodigarsi in smorfie, tam tam, imitazioni, come i negri e come tutte le scimmie...non sentono niente direttamente e assimilano ben poco in profondità, donde quell'infinito inculare le mosche, quell'iperrovistio tutto bluff, quelle forsennate didattiche, quelle analisi sfrenate e tutta quella pomposa masturbazione dottrinaria al posto dell'umanità diretta, dell'autentica ispirazione...sarebbero da compiangere...se non rompessero tanto i coglioni"

L. F. Céline "Bagatelle per un massacro"

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"Perchè esista un terreno vasto, profondo e fertile per lo sviluppo dell'arte, la stragrande maggioranza degli uomini deve essere al servizio di una minoranza, deve essere sottomessa alla schiavitù dei bisogni impellenti della vita; a spese di questa maggioranza e attraverso il suo lavoro supplementare, la classe privilegiata deve essere sottratta alla lotta per l'esistenza...conformemente a ciò dobbiamo trovarci d'accordo nel considerare come verità, che suona crudele, l'affermazione che la schiavitù rientra nell'essenza di una cultura, una verità che non lascia alcun dubbio sul valore assoluto dell'esistenza...la sventura degli uomini che vivono faticosamente deve essere ancora aumentata per rendere possibile ad un ristretto numero di uomini olimpici la produzione del mondo dell'arte"

F. Nietzsche "La filosofia nell'epoca tragica dei greci"

...certo di fronte a pagine come queste...la libertà...che strana parola...

eppure non sono pagine qualunque...Céline è uno dei massimi scrittori del '900...antisemita...e Nietzsche è uno dei padri del pensiero contemporaneo...e parla della necessità della schiavitù...

è ovvio che davanti a parole come queste la fatica è più evidente...il duello è più aspro...ma questa fatica è l'emblema di un'avventura bellissima...quella dei libri e della parola verso la libertà...e passaggio cruciale di quest'avventura è l'illuminismo...lì davvero...con il massimo coraggio...si è arrivati a pensare prima, e a scrivere poi, che noi siamo uomini liberi perchè siamo uomini uguali...che enorme balzo in avanti...ecco la porta che apre al moderno...


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