giovedì 3 gennaio 2008

La musica della normalità...




E' possibile leggerla la musica della normalità?


" Verso la metà del XVI secolo, viveva sulle rive della Havel, un mercante di cavalli di nome Michael Kohlhaas; figlio di un maestro di scuola, uno degli uomini più giusti e insieme più terribili del suo tempo. Uomo fuor dell'ordinario, che fino alla trentina avrebbe potuto esser citato come modello del buon cittadino. Possedeva, in un paese che porta ancora il suo nome, una fattoria, la quale grazie alla sua attività bastava ad assicurargli una vita tranquilla; educava nel timore di Dio, nell'amore al lavoro e nel rispetto alla parola data, i figli che la moglie gli aveva donato e non c'era nessuno tra i suoi vicini che non avesse avuto prova della sua generosità o del suo senso della giustizia..."


in questo incipit di racconto, ci viene presentato un personaggio la cui vita apparentemente si dà rappacificata, compiuta, completa, non manca nulla, un destino limpido ed intoccabile...

Kohlhaas è ricco...

Kohlhaas ha una famiglia...

Kohlhaas è un uomo giusto...

Kohlhaas è un uomo pio...

...non manca nulla...cè forse solo un'incrinatura...uno degli uomini più giusti e insieme più terribili del suo tempo...qualcosa che disturba appena...in realtà è come un tuono lontano che annuncia un terribile temporale...


...la stessa aura di serenità, la stessa musica, la troviamo anche in una piccola stazione ai confini dell'impero austroungarico, dove vive un capostazione che si chiama Adam Fallmerayer...Fallmerayer vive con una donna, sua moglie, una donna brava un pò ottusa non più giovanissima e due figlie gemelle...la sua vita scorre sempre uguale, il telegrafo ticchetta nel suo ufficio, si fermano alcuni treni...pochi...due volte al giorno arrivano i grandi treni che da Vienna portano la gente al sud...non si fermano...passano velocissimi...sempre alla stessa ora...treni che vanno al sud, non vede nemmeno le facce, sono un mito per lui, per Fallmerayer il sud è il posto della felicità, della libertà...la sua vita invece è il posto di un'assoluta ordinaria tranquillità...sembra una vita messa lì per sempre...


...una vita così...è anche quella di Bartleby lo scrivano...in questo racconto di Melville la voce narrante è quella di un avvocato di Wall Street, il quale mette un annuncio sul giornale per cercare un copista..." in risposta all'inserzione, un immobile giovanotto comparve un bel mattino sulla soglia del mio ufficio, essendo la porta aperta perchè si era d'estate...rivedo ancora quella figura scialba nella sua dignità, pietosa nella sua rispettabilità...incurabilmente perduta...era Bartleby..."

l'avvocato lo assume subito perchè vede in lui un uomo assolutamente tranquillo...il lavoro che fa Bartleby...il copista...è il grado zero dell'emozione, lui lo fa con cura maniacale, giorno e notte copia e basta, senza mai alzare la testa dal foglio, senza parlare con nessuno...copia e basta...


Questo gesto del copiare, che non smuove nulla...ha la stessa musica della vita degli altri due personaggi...l'infinita normalità...quanto di più lontano dall'emotività...ma in queste vite tranquille, un giorno arriva il destino...deraglia improvvisamente e devasta tutto quello che è stato prima...


...c'è da dire che il destino quando arriva e ti devasta la vita, non lo fa sempre in maniera eclatante, in modo che te ne accorgi...spesso lo fa in modo silenzioso...è quello che accade a Kohlhaas che un giorno è costretto a lasciare in pegno ad un barone due dei suoi cavalli, perchè il barone gli chiede un lasciapassare...quando Kohlhaas ritorna con il lasciapassare, trova i due cavalli smagriti, sofferenti, quasi irriconoscibili, si informa e gli dicono che li hanno fatti lavorare nei campi in quei giorni...gli uomini del barone si giustificano che erano lì, nelle scuderie, mangiavano...Kohlhaas pensa...per capire se è stato vittima di un'ingiustizia o no e alla fine decide che lui ha diritto ad avere i due cavalli com'erano prima...ed è qui a questo punto che si inceppa tutta la vicenda di Kohlhaas...


...anche il destino di Fallmerayer deraglia...ma lo fa in modo più eclatante...in un giorno di marzo, per uno scambio sbagliato, il direttissimo proveniente dal nord piomba su un convoglio merci fermo in galleria...è la catastrofe...Fallmerayer dirà di non essersi mai sentito così superfluo...non riesce a fare nulla, è bloccato dalla paura, si guarda intorno e gli occhi gli cadono su una barella dove è distesa una donna...immobile...grandi occhi scuri...una pelliccia a mò di coperta...sulla pelliccia le mani...bianche...bellissime...a Fallmerayer in tutto quell'enorme pasticcio, la visione di questa donna sembra faccia esplodere una bolla di silenzio bianco...un'apparizione...si avvicina, le parla, la aiuta ad alzarsi, la fa visitare da un medico che le consiglia qualche giorno di riposo prima di riprendere il viaggio...Fallmerayer si offre di ospitarla...e così questa donna, una contessa russa, vive nella sua casa per sei giorni e quando se ne va lascia dietro di sè due cose che non spariranno mai più dalla vita di Fallmerayer...un vago profumo di valigie di cuoio bulgaro ed uno strano e intrigante profumo di donna come Fallmerayer mai aveva sentito...


nella storia di Bartleby il deragliamento è microscopico...un giorno l'avvocato chiede a Bartleby di fare un lavoro che non aveva mai fatto, gli chiede di controllare un foglio copiato da un altro e Bartleby risponde con voce mite e priva di qualsiasi turbamento "preferirei di no..." che non è una risposta...non è si...ma non è neppure no...una piccola bolla è scoppiata dentro a quest'uomo...preferirei di no...


...il destino per tutti ha fatto la sua mossa....


...il duello più duro con il destino lo ingaggia Kohlhaas che decide per prima cosa di presentare una denuncia alle autorità, passano mesi e tutto viene insabbiato...allora presenta una supplica diretta al sovrano e già la moglie lo segue meno, ha capito che è la strada che lo porterà alla rovina e chiede di andare lei dal sovrano per convincerlo ad esaminare la vicenda...lei va e in un incidente le guardie del sovrano la feriscono, torna a casa e muore tra la braccia di Kohlhaas...Kohlhaas organizza il funerale più solenne che si fosse mai visto da quelle parti, seppellisce la moglie...poi raduna tutti i suoi servi...parte...va al castello del barone...dà fuoco al castello e uccide tutti quelli che incontra...il barone riesce a fuggire a Lipsia e allora Kohlhaas raduna un piccolo esercito e assedia Lipsia...l'uomo giusto che per ottenere giustizia diventa il bandito più temuto...


...più romantico è il duello di Fallmerayer...la contessa è ripartita...ha raggiunto il marito...arriva a Fallmerayer una cartolina dall'Italia, poi più nulla...scoppia però la prima guerra mondiale e Fallmerayer riesce a farsi mandare sul fronte orientale, e durante tutto il conflitto fa l'unica cosa che lo interessa davvero...impara il russo...e comincia a parlare alla contessa, così...di giorno a voce alta...riesce a farsi mandare non lontano da dove lei vive e in un giorno di licenza, indossa la divisa bella e si presenta a casa sua...la contessa è felice di vederlo, bevono il tè insieme, al momento di salutarsi lei gli chiede di tornare e lui tornerò le promette...e in effetti torna qualche giorno dopo...piove...come durante il loro primo incontro...e loro passeggiano sotto la pioggia nel parco...


...il duello di Bartleby è il più sorprendente...preferirei di no...la scena si ripete nei giorni successivi...Bartleby continua a lavorare in modo impeccabile quando fa il suo lavoro...non gli si può chiedere niente altro però...alla fine l'avvocato decide di licenzarlo, lo convoca e gli dice di andarsene perchè lui non può avere un collaboratore che si rifiuta di fare il lavoro che gli viene assegnato...e Bartleby risponde...preferirei di no...non riesce nemmeno a licenziarlo...una sera gli dà le chiavi dell'ufficio...gli dice io adesso me ne vado Bartleby, lei esce, chiude la porta, posa le chiavi e non si fai mai più vedere...io torno domani mattina e non la voglio vedere Bartleby...non la voglio mai più vedere...l'avvocato torna il mattino dopo e trova Bartleby alla sua scrivania...le avevo detto di sparire Bartleby...preferirei di no...l'avvocato è costretto a traslocare...se ne vanno e Bartleby resta...l'avvocato pensa di essersi liberato del problema e invece quando arrivano i nuovi avvocati lo chiamano e gli dicono che c'è questo strano personaggio nei locali, che vive lì, non esce mai...l'avvocato torna, parla con Bartleby, gli dice lei dovrebbe provare ad esssere un pò ragionevole e Bartleby risponde...al momento preferirei non essere un pò ragionevole...non lo convincono...lo sbattono fuori e lui si accuccia sulle scale per qualche giorno poi finisce in prigione...


...come esce un uomo da una situazione del genere?


c'è una via d'uscita per un uomo che è condannato a morte e ricercato come un bandito da uno stato intero?


c'è una via d'uscita per un uomo che ha una moglie, due bambine e nel mezzo della guerra mondiale passeggia sotto la pioggia con l'unica donna che abbia mai amato?


...si...


E' a questo punto che accade qualcosa che improvvisamente risolve il grande duello e riporta la vita su una specie di linea retta...il colpo di scena che apre al finale...alla risoluzione che riordina...


...spesso è la morte che riordina la vita...


...il colpo di scena di Bartleby è il più misterioso e il più geniale...Bartleby finisce in galera e l'avvocato va a trovarlo perchè alla fine si è anche affezionato a quest'uomo così assurdo...non lo trova nella sua cella...state cercando l'uomo che non parla? disse un secondino...è laggiù disteso dorme nel cortile, sarà una ventina di minuti, l'ho visto che si stendeva...l'avvocato entra nel cortile e vede Bartleby accucciato contro il muro...mi accostai a lui...mi chinai e vidi che i suoi occhi opachi erano aperti...per il resto pareva egli immerso in un profondo sonno...qualcosa in me mi spinse a toccarlo...tastai la sua mano, mentre un acuto brivido correva per il mio braccio e lungo la schiena fino ai piedi...ora la faccia tonda del vivandiere mi spiava alle spalle...cos'è non mangia neppure oggi oppure quello lì vive senza pranzare?...vive senza pranzare dissi e gli chiusi gli occhi...se la dorme disse il secondino...e l'avvocato rispose...dorme con i re e i consiglieri della terra...


...la cosa strana e bellissima è che questa storia non ha una vera soluzione...quello di Bartleby è un duello strano una specie di rifiuto del duello stesso...perchè questa fine?...perchè preferirei di no?...Melville nell'ultima pagina lascia intravedere con geniale delicatezza una possibile soluzione...


...nell'ultima pagina l'avvocato racconta che lui questa storia di Bartleby non l'ha più dimenticata...gli è rimasta in testa ed ha continuato a chiedersi perchè doveva finire così...e ha cercato di scoprire qualcosa di lui...della sua vita...scoprì solamente dove lavorava prima di arrivare da lui...Bartleby prima lavorava in un deposito di lettere smarrite....e improvvisamente capisci...che lui era una lettera smarrita e che il singolare duello col destino che lui aveva compiuto era il duello di un uomo che all'improvviso scopre che lui un destino suo non ce l'ha più...


...la linea retta...

...preferirei di no...




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