lunedì 24 marzo 2008

Tutto ciò che non si può dire se non attraverso il silenzio...



...ed ecco...ad un tratto è cambiata la prospettiva...

...interrogazione...

Ogni macchina fotografica è costituita da una camera, con un'apertura ad un'estremità per permettere alla luce di entrare e con una superficie di visualizzazione o di registrazione per catturare la luce all'altra estremità. La prima apertura è spesso controllata da un meccanismo ad iride (il diaframma), mentre la seconda è costituita da un qualche tipo di sensore fotosensibile, che può essere una pellicola fotografica (macchine fotografiche tradizionali) o un sensore digitale (macchine fotografiche digitali).

Mentre il diaframma controlla la quantità di luce che entra nella camera durante la ripresa, l'otturatore controlla la lunghezza del tempo durante il quale la luce colpisce la superficie di registrazione. Diaframma e otturatore vengono usati insieme per determinare la giusta esposizione.

...quindi...macchine fotografiche...foto...foto come archivi...o foto come sguardi sugli eventi...sguardi complessi...esseri di sguardo...foto come archivio del permanente che non si allontana dal tempo...registra un'immagine del tempo...un'istantanea colta nel suo continuum...recisa da quello che precede...separata da quello che segue...sospensione...un groviglio di nervi che aspetta il momento...che cresce...cresce...e scoppia...ed è racchiuso...ad un tempo...

ed ecco...il parallelismo...la reminiscenza...il racconto...

C'è un signore...in una qualche località della Lituania...che legge il giornale...un giorno qualunque...lo sfoglia, distrattamente...quando gli occhi gli cadono su di un annuncio...particolare...su questo annuncio c'è scritto "Vendesi collezione. Tramonti. Rivolgersi al Signor Tal dei tali in via Tal dei tali"...questo legge e pensa, qui deve esserci un errore di stampa, mancano delle parole...è curioso...è un annuncio curioso...piglia un paio di forbici, lo ritaglia, lo ripiega in quattro e se lo mette in tasca.
Un giorno il signore finisce proprio vicino alla via citata nell'annuncio e preso dalla curiosità, si reca all'indirizzo e vede che stanno traslocando, c'è un camion, uomini che portano fuori mobili...col suo annuncio in mano si avvicina al primo che incontra e gli dice..."senta...io ho questo annuncio...", "oh...meno male che è arrivato...io sono il figlio...è morto, mio padre è morto, sette giorni fa...forse aveva sentito qualcosa...aveva messo questo annuncio sul giornale...voleva vendere tutto...meno male che è arrivato...cos'è, un collezionista anche lei?", "...mah no...veramente io...giusto per curiosità", "venga...venga a vedere..."...lo porta in casa, apre la porta di una stanza vuota e dentro ci sono, barattoli...un grande ammasso di barattoli di tutti i tipi...solo barattoli..."eccoli qua", "eccoli qua...cosa?", "i tramonti", "i tramonti?"...e poi inizia a spiegare...gli dice...si, mio padre al'inizio si occupava di aurore...poi sa alla fine, probabilmente l'età, preferì i tramonti...e adesso abbiamo questa cosa...non so bene dove metterla...speravo venisse qualcuno appunto a comprarla...eccola qui...lei sarebbe, interessato?...non è che lui sia davvero interessato...vede questa montagna di barattoli, non capisce bene...alla fine gliela regala...senta per favore...li prenda...glieli porto io con la mia macchina...e lui un pò incuriosito, un pò perchè a volte nella vita si fanno cose senza senso, accetta...e si ritrova da solo nella sua casa con centinaia di barattoli chiusi.
Su tutti i barattoli c'è una piccola etichetta attaccata...e su questa etichetta c'è sempre il nome di un luogo, una data e una stagione...non sa cosa fare...ne scuote uno...gli sembra di sentire qualcosa ma...nulla...è vuoto...allora ne piglia uno di vetro foderato di carta scura...svita il tappo...lo apre...e d'improvviso...nella stanza esplode un tramonto...l'orizzonte...colori...odori...una cosa bellissima e stranissima lì nella sua stanza...e ne apre un altro...un altro tramonto...decide di aprirne dieci al giorno, sono centinaia e quando ha finito di aprirli tutti, decide che ora si...ha capito quello che deve fare...quindi un giorno esce di casa con un barattolo, va in aperta campagna, aspetta il tramonto e quando arriva, apre il barattolo e cerca di farci entrare il tramonto dentro...ovviamente non ci riesce subito...ma alla fine capisce il segreto...il segreto è che i tuoi sentimenti...le tue idee...i tuoi pensieri...tutto bisognava mettere in quel tramonto...se tu riuscivi a metterci tutto, allora il tramonto ti sarebbe entrato nel barattolo...
Così una sera in aperta campagna...riesce a dimenticare tutto tranne quello che vede e il tramonto all'improvviso si condensa e scivola nel barattolo...allora chiude il barattolo...mette un etichetta e lo pone da parte...sta nascendo una collezione...sua...

T. Kondratas "Il collezionista"

...vedere è un tutto...

Nessun commento: