lunedì 7 aprile 2008

...congedo...



Godi se il vento ch'entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.

Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell'eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.

Un rovello è di qua dall'erto muro.
Se procedi t'imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.

Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l'ho pregato,- ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine…

E. Montale "In limine"

...inettitudine contro attitudine...a vivere?...lo scontro è qui...titanico...

...può essere l'arte la forma di vita di chi veramente non vive?...un surrogato?...un compendio?...nè rinuncia nè giustificazione...protezione dalla fuggevolezza?

...il miracolo evidente come la necessità...

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