giovedì 15 maggio 2008

...rattristatrice dell'io?



"...dalle montagne a nord soffiava il vento e la prateria davanti a lui si era fatta scura sotto le nuvole che correvano. Il cavallo si trascinava con la testa bassa e Billy cavalcava eretto, con il cappello tirato sugli occhi. Il paesaggio era tutto acacie e creosoto che spuntavano dal terreno ghiaioso; non c'erano staccionate e l'erba era poca. Poche miglia più avanti incontrò la strada asfaltata e fermò il cavallo. Un camion passò cigolando e si allontanò...il vento del deserto portava con sè accenni di pioggia...l'erbaccia cresciuta sul ciglio della strada veniva scossa e frustata dal vento...voltò il cavallo e si diresse verso certi edifici che aveva visto. Sul ciglio della strada si vedevano pneumatici sventrati di camion, avvolti a spirale e ingarbugliati come la pelle squamata e annerita al sole di vecchi sauri del deserto. Il vento soffiava da nord, poi incominciò a piovere, sempre più forte a raffiche sulla strada che gli si apriva davanti.
Erano tre edifici di adobe costruiti proprio lungo la strada; un tempo erano stati una stazione di posta; avevano il tetto quasi interamente sfondato e la maggior parte delle travi del soffitto erano cadute...davanti agli edifici vi era una vecchia pompa di benzina arancione tutta arrugginita...con il vetro rotto. Portò il cavallo nel più grande degli edifici e gli tolse la sella, che appoggiò sul pavimento. In un angolo c'era un mucchio di fieno, che prese a calci per spargerlo a terra o forse semplicemente per vedere che cosa contenesse. Era asciutto e impolverato e aveva un affossamento, lì dove qualcuno aveva dormito...prese le coperte e le allargò sul fieno...si sedette a mangiare sardine in scatola, guardando la pioggia...in quel momento un cane giallo girò intorno all'edificio, entrò dalla porta aperta e si fermò...prima guardò il cavallo...poi girò la testa e lo guardò...era un cane vecchio, col muso grigio e orribilmente storpio nelle zampe posteriori...anche la testa era storta rispetto al resto del corpo e il cane si muoveva in maniera grottesca. Una bestia artritica e sbilenca che si trascinava lateralmente e annusava il pavimento per sentire l'odore dell'uomo...sollevò la testa e annusò l'aria nel tentativo di riconoscere quella che i suoi occhi lattescenti mezzo ciechi gli prospettavano come una mera ombra.
Billy spostò con attenzione le sardine da un lato...nell'umidità si sentiva l'odore dell'animale...fermo...poco dentro la porta...con la pioggia che cadeva tra le erbacce e nella ghiaia alle sue spalle; la bestia era bagnata e malandata...piena di cicatrici e avrebbe benissimo potuto essere il risultato di una ricostruzione operata da folli vivisezionisti che avessero riassemblato una bestia con pezzi provenienti da animali diversi...rimase immobile...poi si scosse in quella sua maniera grottesca e zoppicando si spostò, fino all'altro angolo della stanza...poi guardò indietro...si girò tre volte e si coricò.
Billy pulì la lama del coltello sui pantaloni, lo posò sulla scatola di sardine e si guardò attorno; staccò un pezzo di fango indurito dal muro e lo gettò verso l'animale...il cane emise uno strano gemito ma non si mosse...vattene gridò...il cane mugolò e rimase fermo...bestemmiò a bassa voce e si alzò in piedi e si mise a cercare un'arma; il cavallo lo osservò, poi si voltò verso il cane...Billy attraversò la stanza, uscì alla pioggia e fece il giro intorno all'edificio...quando tornò aveva in pugno un tubo lungo un metro...andò in direzione del cane...dai gridò...vattene...il cane si alzò con un lamento, si trascinò lungo il muro e zoppicando uscì nel cortile...quando Billy si girò per tornare alle sue coperte, il cane gli sgattaiolò di fianco, rientrando nell'edificio...Billy si voltò...lo inseguì sempre con il tubo in mano e il cane...sempre trascinandosi uscì di nuovo.
Billy lo seguì...il cane si era fermato sul ciglio della strada...sotto la pioggia e guardava indietro...forse un tempo era stato un cane da caccia...forse era stato abbandonato tra le montagne perchè creduto morto o sul ciglio della strada...depositario di diecimila cose indegne e araldo di Dio sa cosa...
Billy si chinò, afferrò alcuni sassolini e glieli tirò...il cane sollevò la testa deforme ed emise un mugolio bizzarro...andò verso il cane e questi si incamminò lungo la strada...lo inseguì gridando e poi gettò il tubo che cadendo a terra produsse un suono metallico...rotolando sulla strada alle spalle dell'animale...il cane ululò nuovamente e incominciò a correre, zoppicando su quelle gambe storte e tenendo sempre quella strana testa piegata sul collo...mentre correva sollevò di lato il muso e ululò di nuovo emettendo un suono terribile...qualcosa che non apparteneva a questa terra, come se un terribile cumulo di dolore si fosse insinuato dal passato...trotterellando risalì la strada nella pioggia con le gambe ferite, continuando a ululare tutta la disperazione che aveva nel cuore, fino a che non scomparve del tutto...poi svanì anche il suo ululato.
Billy si svegliò nel bagliore del mezzogiorno e si levò a sedere tra le coperte che puzzavano di rancido. Mentre la osservava, l'ombra del legno non lavorato del telaio della finestra sul muro di fronte incominciò ad attenuarsi e ad affievolirsi...come se una nuvola stesse coprendo il sole...con un calcio sollevò le coperte, indossò stivali e cappello, si alzò e uscì...la strada era di color grigio pallido e la luce si stendeva fino all'orizzonte...guardò la strada, verso la luce che si dissolveva...banchi di nuvole scure a nord...guardò di nuovo la strada che gli si apriva dinnanzi sempre più scura...la strada correva verso est ed era priva di sole e di alba e quando guardò nuovamente verso nord la luce si stava allontanando ancora più rapidamente e quel mezzogiorno nel quale si era svegliato era diventato prima una penombra aliena e poi un'oscurità aliena.
Fece qualche passo...dalle montagne soffiava un vento freddo, che fendeva le pendici occidentali del continente, dove la neve estiva sovrastava la linea degli alberi e attraversava le foreste di abeti e di pioppi e soffiava sulla pianura desertica più a valle. Aveva smesso di piovere quella notte...Billy arrivò sulla strada e chiamò il cane...chiamò più volte...fermo in quell'oscurità inspiegabile...non si sentivano rumori, tranne quello del vento...dopo un pò si sedette sulla strada...si levò il cappello e lo posò sull'asfalto davanti a sè...chinò la testa...si strinse il viso tra le mani e pianse...rimase lì a lungo...poi il cielo a est incominciò a farsi grigio, poi si levò il sole vero...ancora una volta per tutti...senza distinzioni"

C. McCarthy "Oltre il confine"

...andrà tutto per il meglio?...la desolazione è desolazione dappertutto e la desolazione è tutto ciò che abbiamo e la desolazione non è poi così male...

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