Si può essere al tempo stesso grandissimi e meschini? Rivoluzionari e reazionari? Ricchissimi in spirito e miserabili?
Può l'opera d'arte scriversi da se stessa? Rotolare fuori dalle pieghe di un'anima meno che degna o saggia o autorevolmente e universalmente riconosciuta giusta?
"...il narratore è la figura in cui il giusto incontra se stesso..."
W. Benjamin
...sto riflettendo...
mercoledì 17 ottobre 2007
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