
...condizione primaria per varcare la soglia è la sospensione dell'incredulità...
"...una vicenda quotidiana: il doverla sopportare...una confusione quotidiana...A deve concludere con B, che abita ad H, un affare importante. Si reca ad H per un accordo preliminare, percorre la strada di andata e ritorno in dieci minuti ogni volta e a casa si vanta di quella celerità eccezionale. Il giorno seguente ritorna ad H, stavolta per concludere definitivamente l'affare. Poichè la cosa richiederà probabilmente parecchie ore, A si mette in istrada il mattino molto presto. Ma sebbene tutte le circostanze...almeno a giudizio di A...siano esattamente identiche a quelle del giorno prima, stavolta per giungere ad H egli impiega dieci ore. Quando ci arriva, a tarda sera, sfinito, gli vien detto che B, seccato per l'assenza di A, mezz'ora prima è partito per andare a trovare A al suo paese e che avrebbero dovuto senz'altro essersi incontrati per strada. Si consiglia ad A di aspettare. Ma A, in ambascia per via del suo affare, si mette subito in viaggio e si affretta verso casa.
Stavolta, senza quasi nemmeno badarci, percorre il tragitto addirittura in un attimo...a casa sua egli apprende che B era già venuto prestissimo al mattino...subito dopo che A era uscito...che anzi egli aveva incontrato A sul portone e gli aveva ricordato l'affare, ma che A aveva affermato che in quel momento non aveva tempo, che doveva andar via molto in fretta.
Gli dicono che, nonostante quell'inesplicabile comportamento di A, B se n'era rimasto ugualmente lì ad aspettarlo, e che pur avendo domandato parecchie volte se A non fosse ancora tornato, si trovava comunque ancora su in camera di A. Felice di poter ancora parlare con B e di potergli spiegare tutto quanto, A fa le scale di corsa...è già quasi di sopra, quand'ecco inciampa, si stira un tendine e, quasi svenuto per il dolore, senza più neppure la forza di gridare ma solo piagnucolando al buio, egli sente che B ( non è ben chiaro se a grande distanza oppure vicinissimo a lui)scende furibondo le scale a grandi passi rimbombanti e scompare definitivamente..."
F. Kafka, "Un eroismo quotidiano"
...incubo senza senso o assurda normalità della realtà giornaliera?
...oppure molto più semplicemente un'ironia gelida orchestra imprevisti...caso...equivoci in un presente/assente fuori dal tempo ma nient'affatto eccezionale...
...tutto trasuda impotenza...ma possibile che il senso di una colpa sconosciuta divenga consapevolezza di una condanna non logicamente evitabile?
...problema per casa...
Nessun commento:
Posta un commento